La paura del buio chiamata più propriamente Acluofobia (dal greco aclus, che significa “oscurità”, e phobos, “fobia” o anche nictofobia, ovvero paura della notte) è molto comune fra i bambini e può avere diverse cause. A partire dai due anni, quando cioè gli strumenti cognitivi di un bambino sono abbastanza sviluppati da immaginare e prefigurare delle situazioni, è possibile che un bimbo inizi ad avvertire un senso di disagio quando è solo al buio o in penombra, in particolare quando è ora di andare a nanna nel proprio lettino.
Si tratta di uno dei timori più naturali e innati nei piccoli, insieme all’ansia da separazione dai genitori, che di solito si manifesta quando si cerca di abituare il piccolo a dormire nel suo lettino in cameretta, abbandonando il lettone dei genitori. Tuttavia – benché siano fasi faticose per i genitori – si tratta di emozioni assolutamente normali, che fanno parte del percorso di crescita del bambino e non c’è nulla da preoccuparsi, come ci spiegherà in una video-pillola anche la pedagogista.
Paura del buio: come si manifesta
Solitamente i bambini esprimono in modo abbastanza chiaro la loro paura del buio, dichiarando di non voler restare soli, di aver paura di mostri e fantasmi, di temere le ombre e l’oscurità. Allo stesso modo i piccoli potrebbero improvvisamente:
- Non voler più dormire nella propria camera ma nel “lettone” con mamma e papà;
- Svegliarsi di notte piangendo;
- Avere difficoltà a prendere/riprendere sonno.
10 strategie per aiutare i piccoli a superare la paura del buio
Ecco dunque 10 strategie che i genitori e gli adulti in generale possono utilizzare per aiutare i bambini a superare la loro paura del buio:
- Fornire una spiegazione razionale: aiutare il bambino a capire che non c’è nulla di cui avere paura nel buio, spiegando che i rumori e le ombre sono causati da cose comuni come rami che si muovono al vento o dagli oggetti sempre presenti nella stanza è sicuramente un buon punto di partenza.
- Non ridicolizzare la paura del bambino né minimizzarla o liquidarla velocemente, perché lungi da aiutare il piccolo potrebbe invece farlo sentire frustrato e incompreso.
- Lasciare una lucina accesa: a volte, lasciare una piccola luce accesa oppure la porta della camera aperta può aiutare a rassicurare i bambini.
- La compagnia del peluche: mettere nel lettino il peluche o il pupazzo del cuore aiuta sicuramente a infondere coraggio ai piccoli, aiutandoli a superare l’ansia da separazione.
- Fare una lista dei “mostri” e sconfiggerli: chiedere al bambino di fare un elenco dettagliato delle cose che lo spaventano nel buio e provare a sconfiggerle insieme, magari disegnando un mostro e poi strappandolo o mettendolo in una scatola e poi sigillandola è un ottimo metodo scaccia-paura.
- Creare un rituale della buonanotte: Creare un rituale della buonanotte, come leggere una fiaba o cantare una canzone, può aiutare a tranquillizzare il bambino e a prepararlo per dormire.
- Insegnare tecniche di rilassamento: insegnare al bimbo più grandicello tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la visualizzazione positiva può aiutarlo a gestire la sua ansia e a sentirsi più calmo e sicuro.
- Essere di esempio: I bambini spesso imitano i comportamenti dei loro genitori, quindi essere un buon modello e mostrarsi tranquilli, può aiutare ad alleviare la loro paura.
- Aiutare i bambini a gestire le emozioni: molto importante è ascoltare sempre ciò che hanno da dirci i nostri figli per capire se si tratta di un timore generico oppure se c’è qualcosa di specifico che li spaventa. Bisogna fare in modo di farli sentire a loro agio, dicendo chiaramente che tutti abbiamo delle paure e che non bisogna vergognarsi di parlarne. Solo così si riesce a scoprire insieme qualcosa che potrebbe aiutarli a sentirsi più sicuri.
- Non creare mai fantasie negative: non alimentare involontariamente nella mente del bambino fantasie paurose, magari attraverso storie con lupi cattivi, mostri che rubano i piccoli oppure altre ipotesi di abbandono.
I consigli della pedagogista Elena Cortinovis per una nanna senza paura
Abbiamo chiesto un parere su come gestire la paura del buio nei bambini anche a Elena Cortinovis, pedagogista, divulgatrice e convinta sostenitrice della disciplina dolce.
“La paura serve a proteggerci da qualcosa che non conosciamo e al buio un bambino che non vede cosa ha davanti, intorno ai tre anni, potrebbe cominciare a sentirsi spaventato. Questo tipo di timori può rallentare il processo di addormentamento autonomo e gettare nello sconforto i genitori.”
Ma cosa si può fare dunque?
Secondo Cortinovis i bambini fino agli 8 anni hanno a disposizione uno strumento invincibile, ovvero il pensiero magico, che noi adulti possiamo imparare ad attivare. Come? Ad esempio lasciando accesa una lucina notturna oppure trasformandoci in avventurieri che armati di torcia e spray magico (che si può realizzare facilmente riciclando uno spruzzino ben lavato nel quale mettere acqua e qualche goccia di olio essenziale) scacciano tutti i mostri dalla cameretta.
Infine è bene ricordare che ogni bambino è unico e alcune strategie potrebbero funzionare meglio di altre. È importante essere pazienti e mostrare amore e supporto mentre il bambino supera la sua paura del buio.
Magic Wandy e Magic Star la bacchetta scaccia paura del buio
Le morbide bacchette della linea Magical, Wandy Star e Wandy Moon sembrano pensate apposta per stimolare il pensiero magico dei più piccoli. Realizzate in peluche con lucina di compagnia incorporata fanno in modo che il bambino non si senta mai solo e impari piano piano a superare le sue paure. A forma di stella o di luna, le bacchette magiche che si illuminano in modo soft sono la compagnia perfetta per notti tranquille e senza mostri. Può essere utilizzata in modalità normale per un funzionamento costante, oppure per attivazione quando viene scossa dal bebè o anche per attivazione sonora dato che è provvista di un sensore di pianto del bambino.