Igenitori di un bambino che dorme sereno per tutta la notte sono sempre considerati “fortunati”. Perché capita spesso, anzi spessissimo, che un bambino manifesti dei problemi legati al sonno.
Secondo le statistiche, nei primi 3 anni di vita il 20% – 30% dei bambini soffre di disturbi del sonno, percentuale che scende al 15% dopo i 3 anni.
Ma come si manifestano i disturbi del sonno nei bambini?
Disturbi del sonno nei bambini: cause
Un bambino che non vuole andare a dormire, oppure che si sveglia più e più volte nel corso della notte, ma anche un bimbo con il sonno agitato, o che piange e grida improvvisamente mentre sta dormendo: tutte queste sono forme di disturbo del sonno.
Le cause di questi fenomeni possono essere varie. Se un bambino non vuole andare a letto la sera, il motivo potrebbe essere l’ansia di separazione dai genitori, ma anche un cambiamento nelle abitudini della nanna del bambino, per esempio se si sono posticipati – anche solo di poco – gli orari di addormentamento e di risveglio.
Il risveglio frequente durante la notte, invece, può essere la conseguenza di una iperstimolazione prima di andare a dormire, oppure è il modo in cui un bambino reagisce a un evento stressante (come una malattia, o un trasloco).
In generale, è più facile che le cause del disturbo del sonno nei bambini risiedano in fattori psico-fisiologici, legati all’organizzazione della giornata, agli stimoli che il piccolo riceve e alle abitudini date dai genitori.
Disturbi del sonno nei bambini: rimedi
Il primo, importante passo per garantire al piccolo un sonno più tranquillo è costruire una routine serale, che miri a ricreare un ambiente sereno e protetto nel quale ci siano pochi stimoli sonori. Il bambino deve riconoscere l’esistenza di un rituale, che aiuti a entrare nel giusto stato d’animo e a conciliare il sonno. Per esempio, dopo il bagnetto e la pappa si può proporre al bimbo una fiaba o una ninna nanna a letto, magari dandogli un oggetto a cui tiene particolarmente (un orsacchiotto, una copertina, un ciuccio) che lo aiuti ad addormentarsi.
Il genitore dovrà stare con il piccolo finché questo non si sarà addormentato, per tranquillizzarlo e fargli sentire la sua presenza. È importante anche che il bambino non si addormenti in braccio, nel lettone o in qualsiasi altro posto che non sia il suo letto: il bimbo deve riconoscere la propria cameretta come lo spazio riservato alla nanna, e deve abituarsi il prima possibile a essere autonomo nel dormire.
Per il tuo piccolo, il sonno è un elemento troppo importante per essere trascurato. Prendersi cura del bambino significa anche garantirgli un sonno ristoratore e assicurargli le migliori condizioni possibili per un riposo perfetto.