La febbre nei bambini piccoli è molto diffusa, ed è uno dei motivi principali per cui i genitori richiedono una visita al pediatra.
È facile allarmarsi le prime volte in cui il termometro segna un grado di troppo. In realtà, la febbre nei bambini è una normale reazione del corpo a una momentanea alterazione, e spesso si risolve da sola nel giro di qualche giorno, senza bisogno dei farmaci.
Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche della febbre dei bambini e come bisogna comportarsi.
Le caratteristiche della febbre dei bambini
Che cos’è
La febbre è una fisiologica risposta di difesa dell’organismo agli agenti infettivi, un meccanismo che il corpo attiva per rendere l’ambiente meno ospitale a germi e batteri.
Consiste nell’aumento della temperatura corporea al di sopra dei valori considerati normali, vale a dire 38° C (misurazione per via rettale) o 37,5° C (misurazione per via ascellare).
Come si misura la febbre del neonato
I metodi per misurare la febbre ai bambini sono più di uno:
- per via orale: è il metodo ideale per i bimbi più grandicelli. Basta posizionare il termometro sotto la lingua, nella parte destra o nella parte sinistra. Sono due le condizioni indispensabili: che la bocca sia ben chiusa e che il piccolo non beva liquidi troppo caldi o troppo freddi nei 30 minuti precedenti la misurazione.
- per via rettale: perfetta per i bimbi molto piccoli (3 mesi). È importante disinfettare la punta e ricorprirla con della vaselina.
- per via frontale: si può misurare la temperatura anche attraverso la fronte del bambino, sia con i termometri a infrarossi a contatto, che devono essere appoggiati direttamente sulla fronte, sia con quelli senza contatto.
- nell’orecchio: è la modalità di misurazione più precisa e meno invasiva, e dura soltanto pochi secondi.
Febbre nei bambini: quando c’è da preoccuparsi
Davanti al termometro che segnala un valore anomalo la reazione istintiva di molte mamme è di allarmarsi e correre dal pediatra. In realtà, per capire se la febbre è dovuta a qualcosa di serio, bisogna guardare non tanto a quello che dice il termometro, quanto al modo in cui si comporta il bambino. Per esempio se è agitato, se è sofferente, se piange come se avesse dolore. Quando il bambino, oltre alla febbre, presenta questi sintomi, è possibile somministragli un antipiretico (di solito si usa il paracetamolo o l’ibuprofene) dopo aver consultato un pediatra.
Dopo 60-90 minuti dalla somministrazione, torna a guardarlo. Se il bambino è meno sofferente e più tranquillo, se non piange più e se gioca quando viene sollecitato e se non ci sono altri disturbi, vuol dire che la malattia è lieve.
In caso di febbre nei primi sei mesi di vita – e in particolar modo nei primi tre mesi – il pediatra va sempre contattato nelle prime 24 ore.
Il pediatra deve obbligatoriamente essere contattato anche nei seguenti casi:
- Sonnolenza, irritabilità, pianto flebile, disidratazione
- Forte mal di testa, rigidità nucale
- Temperatura oltre i 40° C
- Difficoltà a respirare
- Convulsioni
- Presenza di malattie croniche (cardiopatie, diabete, deficit immunitari, etc.)
- Associazione ad altri sintomi (vomito, diarrea, eruzione cutanea, etc.)
- Febbre che persiste oltre le 48 ore
- Febbre che non si abbassa con gli antipiretici
- Febbre associata a ingrossamento dei linfonodi del collo.
- Febbre associata a un prurito intenso, soprattutto notturno
- Febbre che compare in maniera intermittente ma costante, indipendentemente dalla stagione.
Consigli per abbassare la febbre ai bambini
La febbre non deve essere curata a tutti i costi appena il termometro segna due linee di febbre: di solito, è meglio lasciarla agire in modo che possa svolgere il suo ruolo difensivo nei confronti dei virus e dei batteri.
Ci sono però alcune indicazioni per alleviare il fastidio della febbre:
- Dai da bere al bambino per evitare la disidratazione. In generale, stai attenta ai segni più comuni della disidratazione: scarsa pipì, pelle secca (soprattutto quella delle labbra), scarsa lacrimazione e la fontanella bregmatica infossata (nei neonati).
- Non coprirlo troppo per non aumentare il disagio già provocato dalla febbre.
- Non costringerlo a letto se vuole muoversi.
Per ulteriori informazioni, consulta questo opuscolo del Ministero della Salute.