Con lui il bambino si sente meno solo. Per questo è fondamentale per la sua crescita. Ecco che cos’è l’oggetto transizionale e quali sono le sue funzioni.
Qualcuno lo chiama doudou, ma la sostanza è la stessa. Un piccolo accessorio che il bambino tiene sempre con sé, che gli dà sicurezza, che lo rassicura: è il famoso oggetto transizionale. Ma di che cosa si tratta esattamente?


 

Oggetto transizionale: che cos’è

Un oggetto transizionale è un qualsiasi oggetto a cui il bambino attribuisce un significato speciale. Il primo a riconoscerne l’importanza è stato Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista inglese. Winnicott notò che i bambini appena nati tendono a succhiarsi il pollice, ma che poi, per consolarsi, preferiscono utilizzare un peluche o una copertina di cui poi non riescono più a fare a meno. L’oggetto transizionale, di solito, un potere calmante per il bambino, che lo utilizza per rilassarsi e dormire. Quell’oggetto rappresenta un legame forte e molto reale: ricorda al piccolo la mamma. Un peluche, un cuscino, una copertina: toccandolo e accarezzandolo, il bambino si sente meno solo.

Oggetto transizionale

 

Oggetto transizionale: a che cosa serve

Ma quali sono le funzioni dell’oggetto transizionale?

– aiutare il bambino ad essere consapevole della realtà esterna: secondo Winnicott, l’oggetto transizionale serve ad aiutare il bambino ad attraversare la fase dello sviluppo dell’Io e della differenziazione, che coincide con la nascita della consapevolezza di non essere un prolungamento della madre, ma un individuo a sé stante. I più piccoli all’inizio si identificano con questo concetto, ma poi scoprono che è qualcosa di esterno, su cui però possono avere un po’ di controllo: è la transizione dalla soggettiva realtà interna a quella oggettiva esterna.

– superare l’angoscia del distacco: la vicinanza a questo oggetto conforta il bambino, gli dà rassicurazione e protezione. Grazie a lui, il bambino si sente meno solo quando la mamma non c’è.

– farlo sentire a casa: per questo è così importante portarlo durante i viaggi: il bambino accuserà meno il cambio di contesto.

 

Oggetto transizionale: quando toglierlo

Secondo alcuni pediatri e psicologici, l’oggetto transizionale dovrebbe essere tolto dopo i due anni e prima dei cinque.

Non il piccolo ad abbandonare il suo oggetto preferito: dopo una fase, appunto, transizionale, il bambino cesserà autonomamente di attribuirgli un significato così importante. Magari vi rimarrà legato per una sorta di affetto, soprattutto nei momenti di stress. Se noti un disagio particolare o un attaccamento persistente puoi consultare un esperto, ma solitamente il bambino se ne separerà naturalmente quando inizierà la scuola primaria


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