- L’acqua è uno degli elementi fondamentali per la nostra sopravvivenza, eppure spesso la scegliamo con leggerezza.
Ma non tutte le acque sono uguali. E quando dobbiamo scegliere l’acqua non solo per noi, ma anche per il nostro bambino, è naturale chiederci quale sia la migliore.
È un aspetto importante soprattutto quando si allatta artificialmente e bisogna decidere quale acqua scegliere per la preparazione del latte.
Perché, per un bambino, l’acqua è forse ancora più importante che per gli adulti. Quando nasce, un bambino ha il 75% del proprio peso corporeo composto da acqua (in età adulta scende al 60%): per questo il suo fabbisogno di acqua è notevole.
Le caratteristiche dell’acqua per neonati
In linea generale, le acque si dividono in minimamente mineralizzate (residuo fisso inferiore a 50 mg/l), oligominerali o leggermente mineralizzate (residuo fisso compreso tra i 50 e i 500 mg/l), medio minerali (residuo fisso compreso tra i 500 e i 1500 mg/l) e ricche di minerali (residuo fisso superiore ai 1500). Ovviamente, le acque più adatte ai bambini sono quelle minimamente o leggermente mineralizzate: grazie alla scarsa presenza di minerali, i reni – che non sono ancora completamente sviluppati – non vengono sovraccaricati, e la composizione del latte non viene alterata.
Inoltre, l’acqua perfetta deve avere pochi nitrati. I nitrati sono composti presenti in natura e indicano la presenza di inquinamento di natura organica (deiezioni di animali degli allevamenti intensivi) o inorganica (proveniente da industrie e fertilizzanti usati in agricoltura). Più un’acqua è povera di queste sostanze, più salutare è per il bambino.
Infine, dovrebbe avere poco fluoro. Basse dosi di fluoro possono prevenire l’insorgere della carie, mentre dosi massicce possono causare fluorosi. Secondo la legge, le acque per la prima infanzia devono avere un contenuto massimo di 1,5 mg/l, ma in realtà bisognerebbe dimezzare ulteriormente questo limite perché anche il latte in polvere può avere una percentuale di fluoro. Ci sono molte acque minerali vendute in bottiglia che hanno queste caratteristiche, ma bisogna aggiungere che anche l’acqua del rubinetto può presentare le medesime qualità.
Ma quand’è il momento migliore per far bere acqua al bambino? Fino ai 6 mesi il latte è l’alimento ideale, perché è in grado di soddisfare il fabbisogno del piccolo. Dopo questo periodo, in concomitanza con lo svezzamento, il bambino può cominciare a bere acqua. Detto in altre parole: finché il bimbo beve il latte materno, non deve bere acqua.
Come sempre, per togliersi ogni dubbio è sempre meglio chiedere consiglio al pediatra. Saprà darti le indicazioni giuste per orientarti nella scelta.