Il bambino inizia a imparare molto presto. Anzi, prestissimo: quando è ancora nella pancia. Scopri quali sono le abilità che il feto può sviluppare durante i nove mesi.
Non è ancora nato, ma sta già imparando cose nuove. I nove mesi in cui il bambino si trova all’interno della pancia non sono essenziali solo per il suo sviluppo fisico. Lo sono anche per la sua crescita emotiva e comportamentale. Perché i bambini all’interno del grembo materno sono connessi con ciò che li circonda, percepiscono gli stimoli esterni e condividono le emozioni con la loro mamma. In una parola, sentono. In qualche misura, le fondamenta essenziali della personalità del bambino cominciano a formarsi proprio in questo periodo.


 

Ma, di preciso, cosa imparano i bambini quando sono nella pancia? Ecco quali abilità e sensazioni vengono sviluppate dal piccolo durante la gravidanza.

Cosa imparano i bambini nella pancia della mamma

1 – I 5 sensi

I sensi cominciano a svilupparsi molto presto. Il feto, infatti, già dalla settimana 7 inizia a sviluppare le connessioni nervose che costituiscono la base per la formazione dei cinque sensi.

Il tatto comincia a formarsi verso la settimana 7. È solo dopo la settimana 20, però, che il piccolo riesce a percepire le carezze dei genitori. Le papille gustative iniziano a formarsi alla settimana 7 e diventano funzionanti alla settimana 14, mentre i recettori dell’olfatto fanno la loro apparizione intorno alle settimane 8/9. Per quanto riguarda l’udito, invece, già intorno alla settimana 25, il feto risponde ad alcuni stimoli acustici. Intorno alla settimana 30, il piccolo sente tutti i rumori della mamma, come il battito del cuore e i rumori della digestione. A partire dal settimo mese, invece, il feto riesce a percepire i rumori esterni. La vista è l’ultimo senso a svilupparsi: dopo la settimana 26, il feto riesce a percepire la luce che filtra nel pancione.

2 – Le emozioni della mamma

Per una futura mamma, è essenziale rimanere tranquilla e calma. Non solo per far sì che la gravidanza proceda serena e senza intoppi, ma anche perché il bambino è in grado di avvertire lo stress già nel pancione. Con le ecografie 3D si può notare che, quando la futura mamma è stressata, il bimbo tende a portarsi le mani vicino occhi. Proprio come se volesse proteggersi!

 

3 – Filastrocche e canzoni

A partire dal terzo trimestre di gravidanza, i bambini sono in grado di “imparare” filastrocche e canzoni, riconoscendone il ritmo. Ma non solo. In generale, il feto reagisce agli stimoli sonori provocati dalla musica, soprattutto quella classica. Da Mozart a Vivaldi fino a Bach, il feto sarà conquistato dalla melodia giusta.

Gravidanza

 

4 – Le lingue straniere

I bambini sarebbero anche in grado di riconoscere lingue e idiomi fin dal pancione. Secondo uno studio del 2013, infatti, i meccanismi cerebrali e sensitivi connessi all’udito iniziano a svilupparsi dalla settimana 30. Ciò significa che il piccolo riesce a percepire quello che gli viene detto fin da questo periodo. L’apprendimento del linguaggio inizia proprio qui.

 

5 – Piangere e ridere

A partire dall’ultimo trimestre di gestazione, attraverso un registratore ultrasuoni, è possibile ascoltare i pianti e i singhiozzi del feto. Evidentemente, quindi, i bimbi sono in grado di piangere fin dal pancione. Possono piangere, ma possono anche ridere. Grazie alle ecografie in 3D è possibile vedere sorrisini e faccine buffe fatti dal piccolo nella pancia.

 

6 – Coordinare i movimenti di mani e bocca

Sempre grazie alle ecografie, è stato notato che dal terzo trimestre il feto può i coordinare i movimenti di mani e bocca. Ciò si può evincere dal fatto che il piccolo si succhia il pollice: significa che è in grado di coordinare il movimento di braccia e mani rispetto all’apertura della bocca.

 

7 – Riconoscere la voce di mamma e papà

A 30 settimane, il feto sente tutti i rumori materni di fondo, ma non solo. Impara anche a riconoscere la voce della mamma e anche quella del papà. Per questo, fin dalla settimana 28-30, è importante a parlare al bambino, in modo che lui abbia il tempo di memorizzare i suoni e riconoscerli dopo la nascita. In questo modo, quando verrà al mondo, avrà già dei punti di riferimento a cui appoggiarsi.

 


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